Siamo a Strabatenza, piccolo borgo disabitato nel cuore delle Foreste Casentinesi, sulla sinistra del Bidente di Pietrapazza.
La canonica della chiesa di San Donato tra il febbraio e l’aprile del 1944 fu la prima sede del comando del Gruppo Brigate Romagna e da maggio sede del comando II zona dell’8ª Brigata Garibaldi. Partigiano e commissario politico del secondo distaccamento era Giorgio Ceredi, nome di battaglia Janosik, a cui è dedicato un sentiero lì attorno. La Brigata Romagnola è stata la principale formazione partigiana operante nella vecchia provincia di Forlì, che comprendeva Cesena e Rimini. Nella prima fase, sotto la guida del discusso comandante Libero, raggiunse l’effettivo di 1.000 uomini. In concomitanza con alcuni contrasti nella linea di comando, che porteranno all’eliminazione di Libero e alla sua sostituzione con Pietro, nell’aprile del ’44 la formazione viene colpita da un vasto rastrellamento nazifascista e si scompagina. Nel mese di maggio si ricostituisce e diventa ufficialmente 8° Brigata Garibaldi “Romagna” marciando dai monti alla pianura e partecipando alle operazioni di liberazione delle valli fino al 9 novembre, data della liberazione di Forlì. Nei boschi attorno a Strabatenza restano i ruderi delle case utilizzate come appoggio e rifugio. Si tratta di una zona che i partigiani attraversavano per portare a termine azioni di guerriglia e perlustrazione, e mostra il legame indissolubile con i contadini di questa terra, senza l’aiuto dei quali la sopravvivenza stessa della formazione non sarebbe stata possibile.