
Lungo viale dell’Appennino, tra Ca’Ossi e San Martino in Strada, c’è ancora oggi un edificio noto come Villa Gesuita. Alla fine dell’800 il palazzo era stato acquistato dal tenore Angelo Masini, ai tempi già famoso e ricchissimo. Durante gli anni ’40, il custode della villa era Enea Barzanti che assieme alla moglie e alle figlie, Isotta e Ivana, vide diversi schieramenti occupare la villa: i tedeschi, i polacchi, i gurkha, di nuovo i polacchi e infine gli inglesi. Ivana, intervistata nel 2019, raccontò una cosa che molti hanno dimenticato: “Una mattina arrivarono i polacchi e montarono le tende nel cortile, con loro c’era un orso enorme che legarono a un albero con una catena.” Ma quell’orso non era un orso qualunque, il suo nome era Wojtek ed era a tutti gli effetti un soldato.

Nel marzo del ’43, mentre l’armata polacca si stava addestrando nel nord dell’Iraq per poi essere impiegata in Italia a fianco degli inglesi, due soldati incontrarono un ragazzo curdo che aveva con sé un cucciolo d’orso. Wojtek fu subito adottato dalla Compagnia diventando una specie di mascotte. I soldati gli insegnano la lotta e anche il saluto militare. Il giorno della partenza, però, ci si accorse che Wojtek non poteva salpare. Le regole di reclutamento britanniche erano chiare: soltanto i soldati potevano salire a bordo di una nave militare. Così, l’orso fu ufficialmente arruolato come soldato semplice e assegnato alla 22ª Compagnia Rifornimenti di Artiglieria. Alto ormai due metri e pesante 250 kg, Wojtek aiutò a trasportare le casse di munizioni durante diversi combattimenti, tra i quali la battaglia di Cassino, e per il suo coraggio fu promosso a caporale.

Per celebrarlo, la 22° Compagnia adottò un distintivo che lo ritrae mentre trasporta un grosso proiettile. Lo stemma fu dipinto anche sui veicoli militari. Wojtek viveva con i suoi commilitoni, mangiava e dormiva con loro, masticava il tabacco e si dice amasse la birra. Assieme a lui, l’esercito polacco entrò a Predappio, a Forlì, a Brisighella e a Faenza. Dopo il conflitto, il 15 novembre 1947, il suo reparto fu smobilitato e Wojtek fu trasferito allo zoo di Edimburgo. Morì il 2 dicembre 1963, all’età di 21 anni.